Luce Blu

È nota la capacità battericida e virucida della luce solare; meno noto è che tale effetto sia dovuto soprattutto alla componente blu della parte dello spettro solare visibile. I raggi solari nella regione del blu sono quelli che in maggior quantità raggiungono la superficie terrestre, in misura addirittura 10 volte superiore a quella dei raggi UV, in gran parte “filtrati” dall’ozono atmosferico. L’attività germicida della Luce Blu, corrispondente ad un intervallo di lunghezze d’onda compreso fra i 405 e 470 nm, è stata oggetto di crescente interesse scientifico negli ultimi anni, a causa dell’attuale problematica della resistenza agli antibiotici da parte di numerose specie batteriche e dell’allarmante carenza di nuove classi di antibiotici disponibili sul mercato.
Vari studi scientifici svolti negli ultimi anni, oltre a confermare l’efficacia della Luce Blu nell’inattivazione dei batteri, hanno investigato i meccanismi che portano a tale risultato, che pare sia dovuto principalmente alla presenza in questi microrganismi patogeni delle porfirine intracellulari, particolarmente sensibili alla Luce Blu: la loro fotoeccitazione causa, attraverso il trasferimento di energia, la produzione dei ROS (reactive oxygen species), radicali liberi chimicamente reattivi che svolgono un ruolo cruciale nelle vie di segnalazione cellulare e nell’omeostasi ma che risultano citotossici se presenti in concentrazioni elevate.

La letteratura scientifica sull’attività antimicrobica della Luce Blu presenta risultati di studi prevalentemente in vitro, con parametri sperimentali sempre diversi che rendono difficile poter effettuare un confronto e la messa a punto di metodi che sfruttino il potere germicida della Luce Blu per l’inattivazione di batteri e virus nei nostri ambienti di vita. Emoled ha colto la sfida sviluppando BluSan, un metodo per inattivare batteri e virus che impiega la Luce Blu prodotta da sorgenti LED. Il metodo si basa su alcuni parametri di base dell’emissione luminosa come le lunghezze d’onda, la densità di potenza, la frequenza ed il tempo di esposizione. Test effettuati dal Laboratorio di Microbiologia Applicata dell’Università di Firenze hanno confermato l’azione battericida del metodo BluSan su Escherichia Coli, Staphylococcus Aureus, Pseudomonas Aeruginosa. Tests svolti presso il laboratorio di Microbiologia e Virologia dell’Università di Siena hanno dimostrato l’effetto virucida, in particolare su virus noti quali Adenovirus, Virus Respiratorio Sinciziale e SARS-COV-2: con un’esposizione di 15 minuti si è ottenuta un’inattivazione totale del virus SARS-COV-2.

I LED utilizzati dal metodo BluSan emettono luce blu in un intervallo di lunghezze d’onda compreso nella luce “visibile” – no UV – che non presenta rischi per le persone se non in caso di irraggiamento diretto degli occhi: per evitare tale evenienza è comunque sufficiente schermare la sorgente luminosa. Il livello di profilassi raggiungibile con la tecnologia BluSan è elevato ma deve essere verificato in base all’applicazione specifica in quanto BluSan non è un prodotto finito ma un componente di altri prodotti con funzionalità e contesti d’uso molto diversi. Grazie alla forma miniaturizzata dei LED la tecnologia BluSan è molto flessibile e può essere facilmente incorporata in prodotti, rendendoli “autosanificanti”, od utilizzata in elementi illuminanti per la sanitizzazione di superfici ed ambienti. BluSan è un’opportunità per le aziende interessate a sviluppare soluzioni di mercato che contribuiscano alla sanitizzazione degli ambienti di vita e che siano anche sostenibili dal punto di vista della gestione e manutenzione, grazie alla durata ed all’efficienza a lungo termine dei LED. Emoled è in grado di offrire supporto in tutte le fasi di ricerca e sviluppo, dal progetto alla prototipazione, dalle prove di laboratorio fino all’eventuale industrializzazione del prodotto finito.